La Cappella di Teodolinda a Monza
A Monza c’ è, molto interessante da visitare, il Duomo, intitolato a San Giovanni Battista, importante opera d’arte e d’architettura e, al suo interno, è possibile ammirare la cappella della Regina Teodolinda, e la chiesa conserva anche una preziosa reliquia: la corona ferrea con la quale venivano incoronati i Re d’Italia e lo stesso Imperatore Napoleone. La corona è un vero capolavoro dell’arte orafa, tempestata da pietre preziose, e al suo interno si trova un sacro chiodo della croce di Cristo, mentre gli altri sono conservati nel Duomo di Milano.
La città di Monza conosce un periodo aureo sotto il governo dei Longobardi, fu capitale dello Stato , poi la capitale venne spostata a Pavia.
I Longobardi entrano in Italia nel 578 e influenzarono la cultura di tutto il territorio da loro conquistato. Man mano i Longobardi espandono il loro potere e invadono la vicina Lombardia ( il nome della regione è longobardo) occupando Pavia.
La politica dei Longobardi era quella di allearsi con i popoli vicini e mantenere un clima di pace. I Longobardi stringono rapporti d’alleanza con il popolo dei Baveri, che sentono più vicini sia a livello politico che religioso, essendo anche loro cattolici. L’alleanza viene stretta con il matrimonio tra la figlia del re dei Baveri, la Principessa Teodolinda, con il Re longobardo Autari.
L’arrivo della Principessa Teodolinda è ben accettato dal popolo longobardo perché è una sovrana cattolica e ha tutte le capacità per potere per guidare una nazione. Il nome di Teodolinda a Monza è legato alla costruzione del Duomo nel 603, bellissimo esempio di arte medioevale. Nel 1400 Monza entra a far parte del territorio controllato dal Ducato di Milano sotta la famiglia dei Visconti. Gian Galeazzo Visconti nel 1441 incarica i pittori Zavattari di affrescare la cappella di Teodolinda all’interno del Duomo di Monza. Gli affreschi furono eseguiti tra il 1443- 1447, e come stile si rifanno al movimento artistico del gotico internazionale, il cui ideatore è stato il senese Simone Martini. Gli affreschi rispecchiano molto bene lo stato sociale dei suoi committenti sia a livello culturale che economico: ciò è rappresentato dalla presenza del fondo oro in ogni scena e del blu degli abiti, che è polvere di lapislazzuli. La Cappella con le 45 scene affrescate è un bellissimo esempio d’arte gotica, e nel ‘600, quando gli affreschi si stavano deteriorando, fu il Re della Baviera a offrirsi per restaurarli . Osservando gli affreschi si nota che non è presente l’uso della prospettiva , ma i pittori erano soliti disporre i personaggi su piani diversi. Gli affreschi descrivono le vicende della Regina Teodolinda dal momento in cui gli Ambasciatori del re Autori vanno dal padre della donna per stipulare il matrimonio. La rappresentazione del giorno delle nozze con il re Autori, con una grande scena di banchetto, è considerata la prima immagine di natura morta della storia dell’arte, per arrivare alla morte del Re Agilulfo, altro consorte della Regina sposato dopo la morte del Re Autori. La Cappella oltre ad essere un importante esempio artistico ci dà informazioni sulla civiltà dei Longobardi, i loro costumi, esaltando l’alto grado di civiltà che avevano raggiunto.